π π π #tiromancino/ L'economia fittizia di Babbo Natale e dell'Orso Teddy
L'unico risvolto logico, in questa surreale vicenda, Γ¨ rappresentato dalla gioia e dallo stupore manifestato dai bambini che si sono ritrovati in un centro storico illuminato e colorato da tutti gli stereotipi commerciali del Natale dei consumi. Per tutto il resto sarebbe un’esilarante occasione per ridere della logica da strapaese che avviluppa le nostre esistenze di provincia. Non fosse, invece, che quel che sta succedendo a Grosseto Γ¨ molto piΓΉ preoccupante di quanto sembri a prima vista.
L’euforia fuori scala dimostrata in questi giorni da certi adulti per gli addobbi natalizi, infatti, Γ¨ la spia dell'inconsapevolezza che imperversa imbizzarrita in cittΓ . Certo, il centro storico del capoluogo Γ¨ da cosΓ¬ tanti anni malmesso, disadorno, deperito e trascurato che Γ¨ legittimo qualche moto d’entusiasmo e soddisfazione per il videomapping che ha paludato le facciate di piazza Dante. Tuttavia, si tratta pur sempre di banali espedienti commerciali: dai Babbi Natale alle renne in poliuretano animate a led, passando per tutta la chincaglieria natalizia (come le kitchisime “manone a cuoricino” per i selfie) spacciata senza pudore per tradizione. Fino al mitologico Orso Teddy animato dall’intelligenza artificiale (?). Non ci vuole d’esser dei Grinch per prenderne atto, serenamente.
Quello piΓΉ sospetto di tutti, peraltro, Γ¨ lo stato d’invasamento estatico di cui sono stati per giorni ostaggio gli amministratori, compulsando a raffica immagini del centro condite di commenti entusiasti dai toni adolescenziali. Con tanto di reel di ‘sincera’ commozione e gratitudine per la “casetta di Babbo Natale” ospitata nientepopodimeno che nel tragitto pedonale interno al Bastione del Maiano, riaperto con un paio d’anni di ritardo sui tempi previsti. Peraltro, c’Γ¨ da capirli: Γ¨ il self-marketing politico di provincia. Funzionale ad autolegittimare le proprie scelte e a compiacere i propri followers piΓΉ politicizzati.
In questo senso, una delle cose piΓΉ stupefacenti sono state le dichiarazioni di alcuni, che - evidentemente rimaneggiando informazioni trasmesse da chi ha venduto il pacchetto degli addobbi in centro - si sono sbilanciati in valutazioni incaute. Tipo: «Quello del centro storico di Grosseto sta diventando il terzo Mercatino di Natale della Toscana». «Abbiamo investito 200mila euro, ma non ci fermeremo». L’obiettivo, pare, sarebbe raggiungere la terra promessa di Empoli dove per il Natale sono stati investiti (messi sotto?) 600mila euro. Bah….
Lasciando perdere il folklore, e gli atteggiamenti interessati. PerchΓ© il dramma vero, potenzialmente dagli esiti nefasti (oltre la situazione giΓ compromessa), Γ¨ tutt’altro. E sta nel sottinteso malcelato che un Mercatino di Natale, con addobbi di contorno, possa in qualche modo compensare la crisi economica in cui Γ¨ affogata la cittΓ , semplicemente incentivando gli acquisti commerciali. Un fraintendimento imbarazzante della realtΓ , peraltro esplicitamente enunciato in termini di scelta “macroeconomica”. Con l'esaltazione della decisione di anticipare di un mese (rispetto alla consueta partenza dell'Immacolata) i festeggiamenti natalizi per dare un boost agli acquisti: insomma per far girare i soldi. Come se, in regime di alta inflazione e perdita massiccia di potere d'acquisto, la propensione alla spesa delle persone fosse funzione dell'offerta di consumi e non della domanda che dipende dal reddito disponibile.
Un testacoda logico ed economico, che scambia la causa con la conseguenza. Per cui “si fa economia” opponendo al crollo di consumi e produzione l’induzione alle spese natalizie, l’istigazione alla prodigalitΓ , allo scialo. Mirabile capolavoro di travisamento della razionalitΓ del mercato. Manovressa di distrazione di massa ispirata al “panem et circensem”.
Salvo il fatto che proprio negli stessi giorni di giubilo da anticipazione natalizia, la cruda realtΓ s’Γ¨ presa la propria rivincita. Magari non casualmente sotto le mentite spoglie della presa di posizione di Ascom Confcommercio: in undici anni a Grosseto chiuderanno il 25 per cento degli esercizi commerciali! Urgono politiche e sostegni economici!..... ha sentenziato il presidente dell’associazione Giulio Gennari. Babbo Natale Γ¨ stato precettato: avrΓ una bella gatta da pelare che richiederΓ una dedizione autotΓ¨lica.
Facendo un’addizione semplice – mettendo insieme quanto Γ¨ stato speso per Natale, La Grande Estate (il colpo di genio di 4 concerti in sette giorni, a giugno) e gli sbandieratori per ricordare Ludovico il Bavaro (come a Bolsena) – nel 2025 il Comune di Grosseto ha giΓ bruciato circa 450mila euro. Che in tempi di miseria, schizzano dagli occhi.
Ma soprattutto sconcerta, allibisce, il fatto che siano stati spesi senza che si veda un costrutto. Senza uno straccio di progettazione, ma semplicemente in ossequio alla logica del “copia & incolla” di format banali (stesse immagini di videomapping ad Arezzo, Pinerolo, ForlΓ¬..) che fanno le fortune economiche delle agenzie che vendono pacchetti chiavi in mano. Ma non portano nulla di duraturo, persistente e resiliente nel contesto in cui vengono calati.
Da questo punto di vista, chi governa la cittΓ ha giΓ dilapidato quasi 10 anni di tempo, evitando accuratamente di assemblare una strategia di rilancio del centro storico che contribuisse anche in termini economici a generare un piccolo motore ausiliario di sviluppo. Nemmeno questo.
Eppure, nella Toscana dei Festival, che fanno scuola e letteratura quanto a generazione di indotto economico - da Lucca Comics al Summer Festival, dall’Estate fiesolana a Barga Jazz, passando per l’Internet Festival di Pisa, Mercantia di Certaldo, Fiera Antiquaria ad Arezzo….. – qualche motivo d'ispirazione ci sarebbe potuto essere…. Per rimanere ai mercatini natalizi (che pure sono una delle peggiori perversioni commerciali contemporanee), sarebbe bastato copiare Arezzo. Dove, peraltro, il mercato di Natale, che insidia nientepopodimeno che quelli altoatesini, fa almeno parte di una strategia piΓΉ ampia di valorizzazione turistica (delle opere dei Della Robbia, ad esempio) gestita da una Fondazione costituita ad hoc dal Comune e dalle categorie produttive, che si avvale di un destination manager. Copiare, con intelligenza, richiede evidentemente skills incognite…..
Ad ogni modo: buon Natale, che per le feste conviene esser melliflui per statuto. ChΓ© coi tempi che corrono “ci sta il tordo e la sassata”. E magari Santa Klaus dΓ di balta e lancia la propria slitta sulla folla in vena di compere. Oppure Teddy Bear inizia a prendere a mazzate le creature festanti. Non si sa mai….











Mi piacerebbe sapere, quanto sarΓ , in percentuale il guadagno in piΓΉ, per gli esercizi commerciali, i bar, i ristoranti, in questo mese di accensione straordinsria delle luminarie natalizie.
RispondiEliminaΓ affascinante vedere come certi “maestri del pensiero” calino dai loro attici intellettuali solo per spiegare ai grossetani che la felicitΓ Γ¨ un errore. L’articolo di oggi Γ¨ un monumento alla presunzione: un attacco rabbioso contro tutto ciΓ² che la cittΓ ama, vive e finalmente respira. Comincia definendo la gioia dei bambini come “unico risvolto logico”, perchΓ© evidentemente nella sua gerarchia mentale la gente comune deve restare imbronciata per non disturbare la sua estetica personale. Poi arriva il solito piagnisteo snob contro i simboli natalizi: Babbi Natale, renne luminose, orsi Teddy, manone a led, casette, videomapping, archi di luce, installazioni immersive, attrazioni iconiche, percorsi tematici, allestimenti scenografici, elementi interattivi, decorazioni coordinate, giochi di luce — tutto ciΓ² che porta migliaia di persone in centro trattato come barbarie commerciale. L’autore non sopporta una cosa semplice: che Grosseto viva. Poi si lancia in una “lezione di economia” che sarebbe esilarante se non fosse tragicomica. Secondo lui eventi, luci e iniziative non generano indotto, non attraggono flussi, non aiutano il commercio, non sostengono il centro, non creano vivibilitΓ , non rafforzano identitΓ , non generano turismo, non servono a niente. Mentre tutta Italia – da Arezzo a Bolzano, da Lucca a Lecce – vive esattamente di questo. Si sparano cifre a caso, numeroni buttati lΓ¬ “per fare scena”, senza contesto, senza competenza, senza un briciolo di onestΓ nel valutare investimenti, ritorni, partnership, filiere, presenze reali. Il messaggio implicito Γ¨ sempre lo stesso: secondo lui Grosseto dovrebbe restare grigia, vuota, spenta, triste, immobile, scoraggiata, senza iniziative, senza pubblico, senza commercio, senza coraggio, senza identitΓ , senza ambizione. Noi invece abbiamo scelto il contrario, e i fatti parlano: programmazione seria, eventi di qualitΓ , illuminazioni scenografiche, presenze massicce, sostegno concreto ai commercianti, centro storico pieno, flussi continui, atmosfera vibrante, iniziative culturali, rigenerazione urbana, valorizzazione dell’identitΓ cittadina. Tutte cose che l’articolo non puΓ² tollerare perchΓ© smontano la sua narrativa deprimente. Γ ironico poi che celebri i grandi festival toscani, dimenticando che si basano su esattamente ciΓ² che qui definisce “kitsch”: musica, luci, folla, eventi di massa, atmosfera festiva, scenografie, turismo, presenze, animazione continua. La veritΓ Γ¨ semplice: Grosseto oggi Γ¨ viva, luminosa, partecipata, piena, felice. E il fatto che qualcuno ne sia infastidito Γ¨ il segno piΓΉ chiaro che stiamo lavorando bene. Se a qualcuno non piace vedere la cittΓ rialzarsi, il problema non Γ¨ della cittΓ : Γ¨ suo.
RispondiEliminaAntonfrancesco Vivarelli Colonna
Sindaco di Grosseto
Γ il festival del kitch; Γ¨ anche il massimo che questa giunta scalcagnata di dx_dx puΓ² pensare ed attuare. Non sono cattivi, ma non riescono ad uscire da queste logiche baracconesche a cui li incolla la ignoranza, la sub_cultura di cui sono preda. Un Natale intimo, sentito, puΓ² essere anche redditizio commercialmente.....basta ci siano i soldi....altrimenti le pacchianerie r
RispondiEliminaSono inutili e risibili
Tralascio la questione delle tradizioni (ovvero il calendario liturgico e l'inizio dell'avvento. I nostri nonni aspettavano l'8 dicembre per gli addobbi), tralascio la questione della percezione sulla felicitΓ di Grosseto (immagino che essere alla guida di una Maserati, le disponibilitΓ economiche ereditate e una certa propensione adolescenziale al balletto possano in qualche modo incidere sulle percezioni).
RispondiEliminaMi interessa sottolineare invece l'assenza completa di una qualsiasi analisi economica e sociale sul declino del centro storico determinata da un evidente Policentrismo delle cittΓ moderne con centri commerciali che diventano piazza pubblica. Il centro storico Γ¨ periferia di altri centri e viceversa. Manca davvero qualsiasi riflessione sulla cittΓ .
Il sindaco con la sua giunta vive in un mondo parallelo fatto di spot e baggianate varie non capendo che Grosseto Γ¨ morta tutto l'anno. Continua con il suo fantastico mondo mentre contiamo i giorni affinchΓ© sia un gaudio non vederlo nΓ© sentirlo piu in attesa di ricostruire dalle macerie che ha lasciato. Feascino ha raggiunto l'obiettivo ma il sindaco non lo ha capito. Chapeau
RispondiEliminaLa realtΓ economica di Grosseto Γ¨ totalmente diversa da quella di 30 anni fa. La bella scenografia, creata in Piazza Duomo, ha di sicuro fatto felici i bambini ed attirato ammirazione e plauso di adulti. Ma ho seri dubbi che possa dare un significativo contributo alla crescita economica. Circa un anno fa la corrispondente inglese, a Firenze, del Financial Times, scriveva che aveva scoperto la Maremma solo dopo due anni della sua permanenza a Firenze. E che era molto ma molto bella. Poca curiositΓ da parte della signora, ma anche totale mancanza di Grosseto, e della Maremma, sui social. La notte della cultura, evento quasi unico nel panorama nazionale, Γ¨ un'iniziativa molto valida, coinvolgente; fa la festa dei ristoranti (per l'occasione ultra pieni) ma poi, turisticamente parlando, non mi pare che lasci traccia. E' mai possibile che non si riesca a realizzare un. video serio di 5/10 minuti, che faccia conoscere l'iniziativa anche fuori del perimetro della cittΓ ? E' mai possibile che non si riesca a realizzare un video intervista all'Arch. Pettini, conoscitore emerito del territorio e comunicatore eccellente, con sottotitoli in piΓΉ lingue, e lo si metta in rete? E' mai possibile che non si promuovano i pochi video professionali esistenti delle manifestazioni di atletica e paratletica, nazionali ed europee, che si tengono ogni anno allo Zecchini? Costi? 10 / 15.000 euro ognuno. Auguri. Giovanni Matteucci
RispondiEliminaDevo ammettere di aver fatto una foto a questo sfoggio di luce del centro storico perché non avevo mai visto la mia città così scintillante ma, sotto sotto, ho avuto il medesimo pensiero dell'autore del post, ovvero che è questa è una strategia sbagliata volta a incrementare i sempre più magri guadagni natalizi dei commercianti del centro storico, pardon: centro commerciale naturale.
RispondiEliminaInnanzitutto ci sono problemi ben piΓΉ gravi, come mancanza o precarietΓ di lavoro di una certa parte dei maremmani in una provincia atavicamente priva di offerte di lavoro, artigianato e industria in perenne crisi, e non parliamo dell'agricoltura che doveva essere il fiore all'occhiello della Regione ed invece conta una fuga di figli di agricoltori a beneficio di questi poveri lavoratori immigrati sotto pagati e maltrattati.
Grosseto non ha un centro frequentato da turisti o visitatori anche occasionali come Pisa, Siena o Firenze: gli acquirenti del Natale sono per la nostra cittΓ quindi concittadini dipendenti statali o lavoratori autonomi con giusta capacitΓ economica, lavoratori del settore privato con certezza di lavoro e di stipendio, pochi per la veritΓ .
D'altra parte, come si sa, il comune è pressato anche politicamente dai commercianti perchè venga attirata in centro storico la maggior parte della popolazione, perchè i centri commerciali (falsamente individuati come temibili concorrenti) attirano a loro volta acquirenti grossetani verso la periferia.
Buttarla tutta in politica non serve, il malcontento di coloro che criticano questo dispendio di risorsre pubbliche Γ¨ evidente, basta leggere le risposte dei cittadini ai post che annunciano questo Natale novembrino. La soluzione sarebbe quella di far gestire da chi veramente se ne intende una campagna di rilancio del centro storico e promuovere eventi culturali, musicali o sportivi di un certo livello in occasione delle feste natalizie.
Le elezioni sono vicine e chissΓ che non sortiscano delle sorprese politiche per questa mancanza di lungimiranza