💣💣💣 #laZetadiZorro - La débâcle delle classi dirigenti: vendere l'ovvio per straordinario
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Illustrazione by Pongo |
Il governo Draghi ha quest’incombenza ed è giusto obbedisca alla propria natura, tenendo dritta la barra del timone. Anche se la politica dei professionisti, una volta di più, ci fa davvero una figuretta.
In un Paese che non fosse culturalmente alla canna del gas, l’assegno unico per i figli o l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari (con sanzioni) sarebbero una cosa normale. Quasi scontata.
E invece c’è un dispendio imbarazzante d’aggettivi inappropriati, a sottolineare il «risultato storico», la «rivoluzione», il «cambiamento epocale», il «decisivo cambio di passo». Con una retorica tanto fastidiosa quanto grottesca. Perché si vede a occhio nudo che se non sei stato in grado di fare l’ovvio fino al giorno prima, di sicuro non diventi uno statista per averlo fatto in assenza di alternative.
Questo è uno dei veri poteri taumaturgici di Mario Draghi. Aver addomesticato al buon senso i campioni politici dell’inconcludenza. Complice il non avere altra scelta che fare oggi quel che il loro presunto mestiere avrebbe dovuto spingerli a fare ieri.
È così che per contrappasso oggi sono obbligati a tentare di far passare per rivoluzionario aver riunito bonus, detrazioni e contributi in un «assegno unico per la famiglia». Con gli “aedi” dei bonus (come Renzi) fra i più entusiasti della “novità” di averli sostituiti. Invero un po’ penosi nel loro esser patetici.
Ad ogni modo: tutto è bene quel che finisce bene. E magari la forza delle circostanze spingerà gl’ineffabili perditempo che siedono sugli scranni parlamentari a prendersi qualche altra responsabilità. Magari approvando la legge Zan che introduce le aggravanti per i reati motivati dall’omotransfobia, o la legalizzazione definitiva della coltivazione di cannabis terapeutica. Due norme di assoluto buon senso che gridano vendetta. E che già da tempo avrebbero dovuto esistere. Per cui tutti accetteremmo di buon grado fossero fatte passare per una rivoluzione, anche sapendo che non è vero.
Ché in fondo una gratificazione non si nega a nessuno. Nemmeno a chi sta in Parlamento a dispetto dei santi. In attesa messianica d’una schiatta di politici degni d’esser considerati classe dirigente.
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