🎲🎲🎲 #laZetadiZorro - Il Rinascimento tradito

Illustrazione by Pongo



















Che tristezza veder travisare in maniera così marchiana la parola Rinascimento. Bralizzata con gaglioffa nonchalance da parvenu della semantica. Che oggi si permettono di vandalizzare il periodo aureo della cultura, delle arti e delle scienze che caratterizzò prima l’Italia e poi l’Europa tra la seconda metà del XIV secolo e la prima metà del XVI, battezzando l’avvio dell’era moderna anticipatrice dell’Illuminismo. Che a sua volta ha plasmato i connotati della civiltà occidentale contemporanea.

Rinascimento, infatti, è un’antonomasia che attraverso la riscoperta dei classici dell’antichità sincretizzò per i secoli a venire l’idea di progresso, tolleranza, apertura delle idee e contaminazione tra cultura e scienza. Ben rappresentato dalla parabola aurea dell’iconica dinastia fiorentina dei Medici.


Per questo dà sinceramente il voltastomaco vedere accostare il Rinascimento all’Arabia Saudita del sanguinario teocrate Bin Salman, perpetrato per motivi di marketing dal gran bifolco di Rignano sull’Arno. Con l’aggravante che lo sgarbo è compiuto proprio da un toscano.


Oppure ascoltare da Budapest un Salvini qualunque, affiancato da Orbàn e Morawiecki, inneggiare con piglio demagogico al Rinascimento d’Europa modello sovranista. Elevando ad esempio virtuoso Ungheria e Polonia che si distinguono per legislazione antiabortista, misogina e omofoba; per la mortificazione della libertà di stampa e di pensiero; per la coartazione della libertà civili e dell’indipendenza della magistratura. La negazione praticata di tutto ciò che il Rinascimento incarna come eredità storica e culturale dell’umanità.


Siamo oltre la locuzione latina “mala tempora currunt”. Siamo nella terra di nessuno della banalizzazione dei significati delle parole, piegate alla convenienza dettata dalla propaganda. Allo stravolgimento dei contenuti in dispregio della coerenza tra significante e significato. Perché non importa quel che si dice, ma come si dice.

È così che i concetti sottostanti alle parole scolorano di pregnanza. È così che l’idea di emancipazione e tolleranza connaturata al Rinascimento finisce per legittimare il suo esatto opposto: autoritarismo, oscurantismo codino e reazionario. A prescindere da ogni rapporto con la realtà. 

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