📌📌📌 #tiromancino – Estate sulla lama del rasoio: il rischio ragionato di Draghi è in verità una roulette russa


La locuzione «rischio ragionato» vorrebbe essere una petizione razionalista, ma ha un che di scaramantico. Di macumba verbale dal timbro apotropaico, tesa ad esorcizzare il rischio incombente: che non venga di peggio!

L’ha pronunciata il presidente del Consiglio Mario Draghi, in occasione della conferenza stampa d’illustrazione delle nuove regole che presiederanno alla riapertura di alcune attività economiche. Quelle a più alta capacità di propagazione del virus. Ristorazione. Fitness. Spettacoli dal vivo. Musei. Ricettività alberghiera. Fiere. Contesti di socializzazione, che per propria natura aggregano persone. Calamite naturali di assembramenti. Purtroppo per loro.

 

Tutti ci auguriamo Draghi & company abbiano visto giusto, e che quel rischio ragionato non porti a esiti di cui pentirsi amaramente. Ma che questo avvenga è altamente improbabile. Bisogna dirselo.

 

Alla fine dell’aprile 2020, al momento dell’uscita dal primo traumatico lockdown, in Italia c’erano poco più di 100.000 contagiati ufficiali da Coronavirus, al netto di quelli all’epoca non tracciati (non pochi). La folle sottovalutazione dell’estate scorsa ha portato ad ottobre alla seconda ondata di pandemia, e poi a inizio 2021 alla terza. Con effetti drammatici, di gran lunga peggiori di quelli degli esordi di questa brutta storia. Tanto che siamo passati dai 35mila morti della prima fase agli attuali 116mila e passa.

 

Già è stato incredibile continuare a perpetrare gli stessi errori dopo l’esperienza d’inizio 2020. Ma la cosa più folle è che le scelte autolesioniste di ieri vengono riproposte oggi, con in campo più di 500mila contagiati tracciati. E con in giro per il Paese almeno tre varianti del virus (inglese, brasiliana e sudafricana) che hanno una capacità di propagazione almeno del 40 per cento superiore al Covid primigenio. Oltretutto nel momento in cui l’età delle persone contagiate si abbassa sensibilmente: nell’ultimo mese in Toscana la media dei nuovi contagiati aveva 43-45 anni.

 

Si dirà: è tutto calcolato, sono più i vantaggi che i rischi. E poi non si può rimanere vivi per morire di fame in assenza di lavoro. Infine, la campagna vaccinale, anche se lentamente, sta decollando; già oggi sono poco più di dieci milioni le persone coperte da almeno una somministrazione di vaccino…. Il problema è che in Italia vivono 60 milioni di persone, e che i ritardi fin qui accumulati nella campagna di vaccinazione, se tutto andrà come dovrebbe, hanno spostato in là il raggiungimento delle soglie che garantiscono livelli crescenti d’immunità di gregge. Il 60 per cento della popolazione vaccinata al primo agosto; il 70 al primo settembre; l’80 per cento al primo ottobre.

 

Nel frattempo, potrebbe accadere di tutto di più. Lo ha detto chiaramente il professor Massimo Galli, dell’ospedale Sacco di Milano, criticando senza remore la scelta del Governo. «Sarei la persona più felice al mondo se in futuro venisse dimostrato che avevo torto. Ma ho la forte preoccupazione che questo non succederà», ha detto a conclusione del suo j’accuse alla trasmissione “Otto e mezzo”, condotta da Lilli Grüber.

 

Quello che l’illustre epidemiologo ha detto, in sostanza, è che sarebbe bastato tenere duro ancora un po’, per vedere gli esiti della vaccinazione di massa e attendere di essere in zona di sicurezza. Prima di dare il segnale implicito di “liberi tutti”. Perché, come dimostra in modo eclatante il recente tracollo della Sardegna, passata da zona bianca a rossissima in tre settimane, basta la trasgressione delle regole da parte di una nicchia d’imbecilli non certificati per danneggiare un’intera comunità. Per rimanere in loco, l’ultimo caso è stato a Valpiana (Massa Marittima), dove un’irrinunciabile festa di compleanno fra adolescenti ha fatto 18 contagiati in un colpo solo.

 

Per allargare lo sguardo oltre il nostro ombelico, basta guardare un po’ più in là. In Brasile il Covid, sottovalutato, fa più di 3.000 morti al giorno e intubano le persone senza anestesia; con un abbassamento evidente dell'età delle vittime e già 800 bambini e adolescenti morti. Il Brasile sembra lontano, ma lo era anche la Cina. In Germania, intanto, venerdì scorso la signora Merkel si è vaccinata, poi è andata al Bundestag (Camera) e ha detto che la situazione è molto seria, che bisogna tenere tutto chiuso e che vuole una legge per tenere a freno i pericolosi localismi regionali. A dimostrazione del fatto che i Länder sono inaffidabili quanto le nostre Regioni, e che tutto il mondo è paese.

 

Non aver saputo aspettare un paio di mesi ora che i vaccini cominciano ad arrivare più regolarmente, è l’ennesimo segno d’immaturità politica cui non ha saputo sottrarsi nemmeno l’augusto Draghi Mario. Arrivato al solito compromessuccio di bassa lega (mai sostantivo fu più calzante) per tenere insieme una compagine di governo composta da diversi “scappati di casa”, assurti per necessità al rango di “responsabilissimi” (o "responsabilerrimi").

 

Al di là di ogni attenuante possibile, però, in questa vicenda c’è evidentemente una responsabilità precipua del presidente del Consiglio. Ostaggio della propria formazione di «homo oeconomicus», che ritiene l’economia sia variabile indipendente da qualunque altro evento. Se deflagheranno altri focolai, e torneranno a salire i morti, nelle prossime settimane o da settembre, i fondamentali economici ne risentiranno pesantemente. E le persone, almeno quelle normali, eviteranno come la peste ristoranti, concerti e palestre. Non perché siano insensibili alle sorti di chi fa certi mestieri, ma perché, come si dice, «primum vivere». E perché il benessere economico ha un senso se sei nelle condizioni di godertelo sena remore. Per cui non sono le vite delle persone funzionali all’economia, ma l’esatto contrario.

 

Detto questo. Auguriamoci - e facciamo di tutto - che le cose non degenerino. Che non ci siano morti e sofferenze inutili. Tenendo conto che già nei mesi centrali della scorsa estate, complice l’impossibilità di espatriare, probabilmente nella nostra provincia è stato battuto il record di arrivi e presenze turistiche. E che quest’estate si verificherà più o meno lo stesso fenomeno. Per cui d’ora in poi ognuno faccia quel che può per rispettare e far rispettare le regole del buon senso. Nella speranza di passare indenni quest’ennesima prova.

 

Perché se ognuno si sentirà autorizzato a rompere le righe coperto dalla mancanza di nerbo di chi governa, diverrà poi ridicolo lamentarsi se gli ospedali saranno in panne e posticiperanno tutte le altre prestazioni sanitarie per arginare il Covid. Sarebbero bastati un paio di mesi di pazienza. Oggi ci troviamo a dover accettare la logica della roulette russa anche se in molti ne avremmo fatto volentieri a meno.

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