🧭️️🧭🧭 #tiromancino – 22 ettari d’oro a Marina di Grosseto. E nessuno che pensa a cosa farne
A proposito di sviluppo economico. E dal 2016 che marcisce ignorata da tutti, o quasi, la questione relativa ai destini della cosiddetta “ex area logistica del Baccarini” (aeroporto militare di Grosseto). La grande area di 22 ettari affacciata sulla statale 322 delle “Collacchie”, compresa fra la rotonda delle Quattro strade di Marina di Grosseto e viale Montecristo. Ad appena un chilometro e mezzo dalla spiaggia della frazione balneare.
Il #tiromancino ha sollevato il problema nel dicembre del 2020. Poi qualche accenno alla questione nei programmi elettorali dell'opposizione. Dopodiché tutto è tornato nel dimenticatoio.
Eppure, non ci vuole d’esser dei geni per capire che quei 197.000 metri quadri abbandonati a sé stessi, a monte della strada che porta a Castiglione della pescaia, potrebbero essere un volano incredibile per l'economia locale. Naturalmente, a patto di non buttare via l'occasione scegliendo in modo scontato, quanto improduttivo, di farci realizzare l'ennesima distesa di villette. O, nella migliore delle ipotesi, il classico villaggio turistico. Perpetrando l'errore strategico di puntare su uno stereotipo di turismo oramai al tramonto, oltre che dannoso sotto il profilo del consumo di suolo e della sostenibilità ambientale.
Una storia lunga
Va ricordato, intanto, che l'ex area logistica a servizio del IV° Stormo da caccia dell'Aeronautica militare, fa parte di alcuni lotti assegnati al Comune di Grosseto nel lontano 2016 con il cosiddetto “protocollo Pinotti” – firmato all’epoca dal sindaco Emilio Bonifazi e dalla ministra della difesa Roberta Pinotti. Cinque aree, tutte di discrete dimensioni, che il Ministero della difesa affidò con un protocollo d’intesa al Comune capoluogo perché le valorizzasse attraverso i propri strumenti urbanistici, individuandone una nuova destinazione. La caserma Barbetti (ex Ansaldo), in via Senese a Grosseto. Il “compendio Vivarelli” di via Mazzini. L’ex area logistica dell’aeroporto militare di Grosseto. Il poligono del Tiro a segno e l’immobile della caserma dei Carabinieri di Marina.
A fine aprile 2017, poi, ci fu un ulteriore passaggio amministrativo con la prima giunta comunale di Vivarelli Colonna. Dopodiché la sorte dell’ex area logistica aeroportuale si è inabissata nel pantano dell’oblio e nel silenzio. Che sinceramente appare un po’ sospetto.
Discussione pubblica e trasparente
A questo punto, forse, sarebbe il caso che qualcuno si prendesse la briga di riprendere in mano la questione. Anche perché quei 22 ettari di terreni oggi praticamente inutilizzati, potrebbero essere utilmente messi a frutto per nuove opportunità di sviluppo economico. Naturalmente con un'operazione che dovrebbe essere oggetto di discussione pubblica, anche considerando il rinnovo imminente degli strumenti urbanistici. Evitando alla città di trovarsi di fronte a decisioni già prese, magari all'interno dei soliti circuiti riservati che sminestrano le grandi questioni urbanistiche che interessano la nostra realtà.
Che quell'area sia appetibile per interessi di natura speculativa, d’altronde, non c'è alcun dubbio. Considerata la sua localizzazione strategica a poche centinaia di metri dal mare, affacciata su una viabilità importante già esistente e a dieci minuti di macchina dalla città.
Proprio in virtù di questi suoi punti di forza, allora, è opportuno che si cominci a discutere in maniera trasparente di quale destinazione dargli.
Occasione d'oro per lo sviluppo
La migliore possibile sarebbe quella di area produttiva riservata ad attività manifatturiere innovative e di servizi avanzati all'impresa. Coniugando la qualità ambientale dell'intervento con la qualità della vita delle persone che in quell'area potrebbero lavorare. Volando alto con la fantasia, qualcosa che sì avvicini agli insediamenti esemplari di grandi società che operano in California.
Solo per fare un esempio suggestivo di cosa a scala locale potrebbero diventare l'ex area logistica dell'Aeronautica militare, basti pensare all’hub informatico della società grossetana “Affidaty Spa”. Azienda innovativa del settore informatico tra le poche al mondo ad avere una tecnologia blockchain proprietaria, che si è insediata nell'azienda agricola "Borgo San Giuliano", nelle campagne di Roselle. Proprio per tenere insieme qualità dell'ambiente di lavoro per i suoi sviluppatori informatici, e qualità della vita per le condizioni di contesto.
Guardare oltre
Come è noto, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Tuttavia o Grosseto trova la forza di pensare in grande, oppure, bene che vada, è destinata a una placida irrilevanza socio economica. Per questo motivo è più che mai necessario coinvolgere l'agenzia regionale “Invest in Tuscany”, che si occupa di marketing territoriale e di agevolare l'insediamento di imprese, nazionali e internazionali. Con l'obiettivo di creare sviluppo economico e nuove opportunità di lavoro qualificato.
Esattamente quel che manca al capoluogo maremmano. Che nonostante l'ignavia di chi in questi lunghi anni aveva dentro e fuori le istituzioni il compito di disegnare le strategie dello sviluppo territoriale, avrebbe ottime frecce al proprio arco. Solo che qualcuno si accorgesse di avere una faretra sulle spalle………
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