💻⚙️🧬💡 #tiromancino – Il bello del 2022. Ecco le aziende che emanciperanno la Maremma















Se non sorgerà all'orizzonte una variante “Gamma” (γ), sotto il profilo economico il 2022 sarà l'anno del ritorno alla normalità. Drogato comunque dall'effetto Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza), ma almeno svincolato dal grosso degli effetti della pandemia. Quello in cui i dati macroeconomici torneranno ad avere un'attinenza con la realtà. L’anno in cui l'avvio di un investimento pubblico non susciterà più la sorpresa paragonabile all’entusiasmo per la nascita di un bambino, in un Paese paralizzato dall’inverno demografico. E sempre che una classe politica patologica la smetta di disperdere le poche risorse intellettuali di cui dispone, inseguendo le paturnie senili di un 85enne con chiari sintomi depressivi. Magari per occuparsi di problemi reali che minacciano la qualità della vita delle persone comuni. Come, ad esempio, gl’inaccettabili rincari di energia elettrica e gas.


Naturalmente anche in provincia di Grosseto varrà lo stesso. Motivo per cui, nonostante il trend evidente di declino, merita coltivare un po’ d’ottimismo. Perché qualcosa di buono avverrà anche qui in Maremma e sull’Amiata.

Una di queste cose buone, sta nel fatto che dall’ultimo biennio d’incarnazione della distopia pandemica, seguito al decennio di recessione inaugurato nel 2008 dalla crisi dei mutui subprime, è uscito rafforzato un nocciolo duro di aziende che nel prossimo futuro genereranno reddito e lavoro qualificato.

I cicli economici recessivi, come insegnano gli economisti, innescano fra le imprese una selezione naturale di stampo darwiniano. Quelle più attrezzate riescono a adattare le proprie strategie di sopravvivenza, e si fanno trovare pronte a cogliere le nuove opportunità. Fatalmente, questo avviene per quelle aziende che sono meglio attrezzate in termini culturali ad affrontare il cambiamento, perché hanno goduto della buona sorte di operare in comparti produttivi immuni alla natura della crisi, oppure perché dalla crisi hanno potuto trarre beneficio.

Non è un caso, inoltre, che le aziende grossetane oggi in condizioni migliori per cogliere il vento della ripresa, siano tutte di medie dimensioni, tecnologicamente e organizzativamente evolute rispetto alla media di micro-aziende che costituiscono il grosso del nostro tessuto produttivo. Con buona pace dei cantori del “piccolo è bello”.


Solo qualche esempio illuminante, senza pretesa di completezza. Opus Automazione – 80 dipendenti, specializzata nell'automazione industriale - entro poco tempo si trasferirà nella nuova sede in corso di realizzazione in un'area produttiva del Comune di Gavorrano. Terranova – soluzioni software per il mercato “energy & utility”, con oltre 300 dipendenti - è leader nazionale, e fra i principali player mondiali, nel mercato della telemetria. Roberto Ricci Design e Montecristo – due aziende che operano nel settore dell'abbigliamento e della produzione di tavole da surf e windsurf, con circa 70 addetti diretti – ha appena iniziato a realizzare la nuova sede in via Genova, in vista di un nuovo ciclo espansivo. Noxerior Novair Gas Systems – produttore di generatori di ossigeno e azoto - a un anno dal trasloco nella nuova sede, inaugura il 2022 raddoppiando i propri dipendenti in seguito a un boom di mercato dei suoi apparati. Cima Infissi - che realizza porte e finestre con i profilati in Pvc e alluminio della Schüco, vendendole in tutto il centro Italia - nell'ultimo anno ha triplicato i propri dipendenti, superato i 90 addetti. 

La società informatica Affidaty – specializzata in procedure blockchain - è una delle 9 aziende al mondo che ha sviluppato una tecnologia blockchain proprietaria. Cicci Research – nata nel 2016 come start up per il comparto fotovoltaico – è oggi protagonista sul mercato nazionale e internazionale per la produzione di dispositivi optoelettronici impiegati da aziende e centri di ricerca sulle energie rinnovabili. Tecnoseal Foundry - azienda meccanica specializzata nella produzione di “anodi sacrificali” per la nautica e per l'industria, con una settantina di dipendenti - sta per trasferirsi nella nuova più ampia sede per consolidare la propria leadership mondiale in questa produzione di nicchia. Diacron – piccola azienda nata sull’intuizione della crescente importanza degli studi sull'invecchiamento cellulare - produce e commercializza in Italia e all'estero reagenti e test per le analisi che individuano la presenza di radicali liberi all'origine dello stress cellulare.


Si tratta di un gruppo a oggi minoritario di imprese innovative con know how tecnologico e mercati di riferimento internazionali, rappresentative di una piccola schiera di aziende di nuova generazione trasversali a diversi settori produttivi - compresi agricoltura, turismo e costruzioni - che si differenziano rispetto al tessuto imprenditoriale più tradizionale dominante nella nostra realtà.

Se nei dieci anni a venire, auspicabilmente, questa tipologia di realtà produttive fungerà da testa d’ariete, ispirando una nuova generazione di imprenditori, si innescherà finalmente un processo di diversificazione e modernizzazione della nostra base produttiva. Emancipando questo territorio dalla monocultura imprenditoriale turistica e agricola, contribuendo a generare ricchezza, differenziare le fonti di reddito e, in definitiva, a emancipare anche sotto il profilo culturale un territorio a oggi troppo ancorato a stereotipi bucolici e a un'economia condizionata dalla rendita immobiliare e fondiaria.

Auguriamoci per il bene di tutti che ce la facciano. E che lo stesso percorso di emancipazione sia affrontato da una classe politica che fino ad oggi è stata per gran parte fedele interprete dell’arretratezza socioeconomica in cui è precipitata questa provincia.



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