๐ฒ๐ฒ๐ฒ #tiromancino – Tre caveat per il 2022: Amiata, nuova Provincia e sviluppo industriale
Partita la bambola del 2022. Che anno sarร per la provincia di Grosseto?
Troppe le “varianti” in gioco: virologiche, ovviamente, ma anche politiche, economiche e sociali. Zarathustra de noantri, anche no.
Perรฒ merita provare a mettere in fila qualche tema che nel corso dell'anno, diciamo cosรฌ, assumerร rilevanza strategica per chi vive in Maremma e sull’Amiata.
Amiata protagonista
Cominciamo dallo sviluppo delle aree interne, allora. L'agonia demografica ed economica delle zone montane e marginali non รจ una novitร interessante. Lo รจ, invece, il fatto che qua e lร s’intravedano segnali di riscatto. O almeno della voglia di provarci. Sull'Amiata due sono i fenomeni da tenere d'occhio: l'idea, maturata a Santa Fiora e poi estesasi ad altri borghi montani, di costruire nuove occasioni di sviluppo a partire dalla rete a banda larga che ha finalmente raggiunto il versante Grossetano della montagna. Progetto che mira ad attirare nuovi residenti puntando sul concetto di «smart village»: servizi internet per lavorare in remoto e creare attivitร d’impresa, servizi alle famiglie a costi contenuti, disponibilitร di case a prezzi bassi per attirare nuovi residenti. Il sindaco del paese citato nella Divina Commedia - Federico Balocchi - sembra avere le idee chiare sulle tappe del percorso. A partire dal recupero e dalla rifunzionalizzazione dell'ex hotel Pratuccio di Bagnolo in spazio per il co-working e per l'incubazione d’impresa. Metodo che sta guadagnando consensi nella prospettiva di estenderlo a scala di «smart mountain», replicandolo e adattandolo alle diverse comunitร .
Piรน di recente, รจ poi arrivata l'ambiziosa candidatura unica dei due versanti dell’Amiata, senese e grossetana, a capitale italiana della cultura per il 2024. Una proposta davvero molto ben costruita – il claim รจ «Il respiro della cultura, la cultura respira» - che verte sull'idea “mattoide” di sviluppare imprese creative e culturali che integrino i tradizionali motori economici della montagna. Scaturita dall'intuizione del designer e professore di design strategico Mirko Tattarini, elaborando il concetto di un'enclave montana per sua natura «antifragile», quindi in grado di adattarsi al mutare delle condizioni esterne in virtรน della sua «struttura frattale». Concetto mutuato dalla geometria, caratterizzato dalle dimensioni non intere e dalla proprietร di riprodurre l'ente di partenza ad ogni scala. Economica, sociale, demografica. Banalizzandolo: il microcosmo montano inteso come elemento di duttilitร che reagisce e si adatta alle difficoltร di un ambiente ostile.
Riassumere “Amiata2024” in poche righe sarebbe pretenzioso. Ma proprio per l'originalitร della scommessa della candidatura a capitale italiana della cultura di un intero territorio ricomposto nella sua unitarietร a prescindere dai 12 Comuni e dalle due Unioni montane che lo identificano in termini amministrativi, merita approfondirne i contenuti visionari sul suo portale internet. #Tiromancino da parte sua, scommette sul fatto che questo format entrerร il prossimo 18 gennaio nella short list del Ministero della cultura, dalla quale uscirร la designazione vincente. Nella convinzione che, comunque vada, chi governa quei territori non potrร fare a meno per il futuro di utilizzare il masterplan di Amiata2024 per assicurare una prospettiva concreta di sviluppo all’antico cono vulcanico che si trova a cavallo tra le province di Grosseto e Siena.
Tutto questo non potrร che incrociare la progettualitร regionale sullo sviluppo delle aree interne e montane, che fa affidamento sul “fondo regionale per la montagna”, sul lavoro della Commissione aree interne varata nel gennaio 2021 dal Consiglio regionale della Toscana, ma anche sui bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e dei fondi strutturali dell'Unione europea.
Se da questi germogli non si svilupperanno idee concrete in tempi brevi, l'Amiata sperimenterร sulla propria pelle il definitivo declino iniziato dalla fine degli anni Settanta. Solo per rimanere al versante grossetano, basti considerare che oggi la popolazione residente รจ di appena 18mila persone, il 16% delle quali sono extracomunitari che lavorano nella manutenzione del bosco, nell'agricoltura e nell'edilizia. E che per la gran parte vivono in quei paesi, solo perchรฉ lรฌ trovano case a costi per loro accessibili.
Provincia come l’araba fenice
Un secondo tema che presumibilmente caratterizzerร questo 2022, sarร la riscoperta del ruolo dell'Amministrazione provinciale. Auspicabilmente concretizzando quell'evoluzione dell'Ente di area vasta che per anni รจ stata bramata, e mai realizzata. E che nel 2015 - sulle ali del populismo politico istituzionale - portรฒ alla riforma aborto delle Province, vergata in modo infausto dal mite Graziano Del Rio. Ennesimo precipitato tragicomico della disgraziata esperienza di governo del renzismo rampante.
Lo spappolamento di ogni politica di area vasta conseguita a quella scelta, coi Comuni, capoluogo in testa, drammaticamente incapaci di sostituire all'esperienza della Provincia un’autonoma capacitร di coordinamento e programmazione, ha reso in questi anni evidente anche a un cieco la necessitร di ritrovare un punto di riferimento istituzionale che rappresenti e riunisca il territorio provinciale. Negli anni passati Anton Francesco Vivarelli Colonna non รจ stato in grado di interpretare questo bisogno evidente. Troppo condizionato dal suo ruolo di sindaco del capoluogo, e dalla necessitร di utilizzare politicamente il palco di presidente della Provincia per distinguersi rispetto alla Regione.
Oggi a reclamare un ritorno di protagonismo dell'Amministrazione provinciale, รจ soprattutto l'occasione di mettere le mani su alcuni problemi storici che arriva dal Pnrr. Grosseto, per un verso, Follonica, per un altro, riusciranno a cogliere alcune opportunitร . Ma tutti gli altri Comuni della provincia hanno l'assoluta e urgente necessitร di fare massa critica per presentare progetti sui bandi che stanno arrivando grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Perchรฉ รจ evidente che non hanno nรฉ le professionalitร , nรฉ il peso specifico per ottenere qualche risultato apprezzabile.
Spetterร al neopresidente della Provincia e sindaco di Roccastrada, Francesco Limatola, dimostrarsi all'altezza di un compito decisamente difficile. Perchรฉ il tempo รจ poco, la macchina amministrativa della Provincia disastrata, e le idee brillanti in giro decisamente scarse. Tuttavia, sotto quelle forche caudine Limatola dovrร passare, reinterpretando il ruolo di coordinamento e programmazione dell'ente. Cosa che, se gli riuscirร , gli porterร bene anche sul piano politico personale.
La riscossa del manifatturiero
«La prima proposta che farรฒ al neopresidente ed ai sindaci dell’area nord della Provincia รจ di attivare un tavolo di concertazione sulla presenza e sviluppo dell’industria manifatturiera, a partire dall’affrontare le problematiche presenti e future del distretto industriale chimico della piana di Scarlino». Lo ha detto pochi giorni fa il sindaco di Gavorrano, Andrea Biondi. Uno che non puรฒ essere accusato di essere vago. Perchรฉ negli ultimi due anni รจ sempre stato molto chiaro, a differenza di quasi tutti i politici, rispetto al tema dello sviluppo economico. Schierandosi sempre, in modo ragionevole, dalla parte della tutela delle attivitร produttive industriali e manifatturiere.
Anche lui chiama in causa il ruolo della Provincia. Ed รจ un bene vista l'incapacitร e l'immobilismo esercitati in questi anni su una serie di temi delicati: cogeneratore di Scarlino, ruolo dell'area del Casone, smaltimento dei gessi rossi di Venator, bonifiche ambientali. Tutte partite determinanti per lo sviluppo economico, la tenuta occupazionale, la qualitร della vita delle comunitร della zona nord, la qualitร ambientale.
Fino ad oggi la politica - tutta quanta, nessuno escluso - ha traccheggiato in modo imbarazzante senza prendere decisioni. Facendosi condizionare dalle minacce (o assecondandole) del comitatismo Nimby (not in my backyard) e rimanendo ferma sulle gambe in attesa delle decisioni della Magistratura. Per ciรฒ stesso rinunciando alla propria autonomia, e in definitiva alla propria autorevolezza e credibilitร .
Il 2022 sembra essere candidato ideale a rappresentare lo spartiacque tra un prima e un dopo. Perchรฉ - non era difficile prevederlo - tutti i nodi si stanno fermando sul pettine. Il nuovo bando regionale sull’impiantistica per il trattamento dei rifiuti dovrร sciogliere le riserve sui destini dell'ex inceneritore di Scarlino Energia, chiarendo il ruolo che Iren Ambiente vuole avere in quel compendio. Si chiuderanno le indagini della magistratura sulla vicenda dei gessi rossi di Venator, auspicabilmente dimostrando che la grande teoria complottista era una bufala sapientemente confezionata. E andrร individuato un sito di stoccaggio. Dovranno riprendere in modo credibile le bonifiche degli ex siti minerari e di quelli industriali.










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